giovedì 31 luglio 2008

Day1 the Journey

Con una sveglia molto mattiniera a un orario a cui sono più consono andare a dormire piuttosto che svegliarmi siamo finalmente partiti alla vuelta di linate.

Solita coda prima di imbarcarsi che costringe poi a fare le corse per scoprire che l’aereo per roma farò 20 min di ritardi causa,….nebbia, è infatti rinomata la famosa nebbia romana che affligge la città per tutto il periodo di agosto…comunque per le 8 si riesce a decollare ,per le 9 circa si è a Roma FCO,peccato che causa mancanza addetto di terra, non si può usare ilfinger e quindi non si può uscire, altri 20 minuti su un aereo che diventa sempre più piccolo prima di scenere dal retro usando il solito bus,…l’imbarco per la grande mela apre alle 9:05, tra noi e lui solo una dogana, i soliti controlli e 3 terminal da attraversare,..9:10 ancora alla dogana,la signorina di alitalia ci informa che lo perderemo di sicuro se non chiediamo a svariate persona di farci passare avanti,solo dopo qualche insistenza la convinciamo a farci fare strada da lei per evitare le ingiurie altrui.fatica sprecata alle 930 l’imbarco è ancora chiuso e pazientiamo con un gruppo d ragazzi giudaici di ritorno da un qualche soggiorno estivo che a giudicare dal biglietto aereo che avevano centrva con tel aviv e l’italia.

Cmq dopo le 8h transoceaniche su aereo non troppo grande per essere transoceanico giungiamo nella grande mela.

5 minuti e le valige erano giunte,…peccato che fossero solo 3\4 in quanto la mia era desaparecida .

Incolpando Alitalia,ci rechiamo nel ufficio della suddetta compagnia reclamare e ci troviamo di fronte allo slla miglior rappresentazione dello stereotipo italo americano, addetti paffutelli che non parlano nè inglese né italiano,ma una via di mezzo tra le due. L’ufficio è piccolino e composto da due parti: un piccolo locale di attesa con un bancone e un ufficio adiacente di proprio di pochi metri quadrati con un pc di almeno 15 primavere, che era ovviamente bloccato…sulle pareti come dicevo l’apoteosi dello stereotipo italo americano: 2 calendari di padre pio uno attuale e uno targato 2007, svariate immaginette del santo diPietralcina, un poster di San Antonio con scritto una frase in inglese del tipo:” se l’hai perso e non lo troviamo esistono sempre i miracoli”incoraggiante per un centro bagagli smarriti.

La direzione alitalia ormai allo sbando ha però una fantastica iniziativa sulle opere d’arte, nei vari locali sono quindi appesi dei poster di svariate opere in giro per gli aeroporti, e qui la cosa più bella di quell’ufficio ,appicicato su uno dei suddetti poster una cartolina autografata di “Brigan Tony” che suppongo essere l’idolo delle folle italiote locali: un tipo sui 45\50 capelli neri neri ovviamente ricci, sguardo da delinquente e pelle bruciata dal sole, petto villoso ben in vista sulla camicia aperta il tutto su una spiaggia nelle ore del tramonto:l’archeotipo del terrone emigrato casanova!

Cmq perso svariato tempo senza recuperare la valigia ci siamo recati all’hotel in manatthan ,qualche ora di riposo per recuperare un po’ di jetlag e poi fori per mangiare qualcosa.

Unica cosa da segnalare il megastore m&m dove 3 piani di negozio propongono ogni tipo di prodotto marcato m&m dalle mazze da golf agli spazzolini passando per dei prodotti incarnanti lo spirito kitch nudo e puro. Segnalo solo le classiche palline di cioccolato,am color “central Park”, gli m&m alla ciliegia , oltre a una 15na di distributori di m&m divisi per tipo, colore oppure “eventi “ e nazione: per intenderci una colonna di cioccolatini unicamente verdi verdino e bianchi chiamati: “St. Patrick”, una colonna viola e arancio:”halloween”, una colonna di verdi e arancioni con sopra vari disegnino dedicati a Indiana Jones, oltre agli inediti m&m neri e grigi!

Frugando tra le confezioni preconfezionate ho anche trovato la versione Italy.

Dopo aver ceduto alla tentazione di procurarcene una mezzachilata, siamo tornati all’hotel!

1 commento:

ereS ha detto...

bello leggere le tue avventure amore mio! hihh
tutto bene? sperem ci sentiamo presto smack