Parte Due

vi regalo qualcosa anche io ( parte due del racconto)
alla tela cerata andava a formare la rugiada....

se fosse stato ancra più vicino avrebbe visto poi anche la sua pistola che teneva ben riposta sotto la giacca con la sua mano che scivolava giù e giù verso la fondina.
Non si erano mai conosciuti ma 2 giorni prima l 'ordine che l uomo in impermeabile aveva ricevuto era chiaro: lo smilzo non avrebbe dovuto vedere altre 2 albe e mancavano meno di 2 ore al sorgere dell'astro.
Lo smilzo dal canto suo nella sua ignoranza continuava a camminare ciondolante lungo la strada che gli appariva tortuosa come un vecchio sentiero di montagna.
Peccato che dopo meno di 50 metri ci sarebbe stato il dirupo, nascosto sempre da quell impermeabile dal quale emerse la castigatrice al piombo. La pallottola schizzò fuori, più veloce del suo stesso suono, ruotando su sè stessa scheggiò laria prima di conficcarsi dritta nel cuore dello smilzo.
Lo smilzò morì e la morte altro non fu per lui che il perpetrarsi di quella sensazione di lacero attutita senonaltro ( ma si scriverà così?) dall 'alcol, sensazione che si moltiplicava e ecceggiava nell infinito del tempo a cui lo smilzo era stato sottratto. L' ultimo istante perpetrato all infinito così come era per l impiccato costretto ad asfisia per l eternità o l annegato i cui polmoni sono barili senza fondo in continuo riempimento, o ancora un dolce sonno eterno senza dolore per i pochi davero fortunati, un infinita attesa nel immobilità del tempo.

fine

( purtroppo nn si capisce quello che volevo dire, oppure spero lo capiate cmq il senso di tutto ciò che se volete continuo nche se nn ne vedo l utilità, era solo questo atroce pensiero molto buzzantesco di una morce atroce che si perpetua all infinito nel dolore totale... squallido doverlo poi io spiegare ma del resto studio sceinze dei materiali mica sono uno scrittore)

nonostante tutto ciò scritto nella parentesi vi invito a commentare
anche insulti
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