lunedì 28 maggio 2007

La Sarta

E' TORNATAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
quanto la vete attesa? quanto vi è mancata??? Inanzitutto questa nn sarà quella sarta
quella sarta non so + onestamente dove sia finita
se è finita
chiunque ne abbia na copia anzi è pregato idi farsi vivo, che cmq se èè morto nn può trovarla, ora che ci penso e va beh s el avete datemela, la sarta intendo.
cme prometto ch eci saranno ancora + descrizioni pallose e altro, ma qua e là un mucchio di sesso!!! basta che lo cerchiate bene!

LA SARTA : il Risveglio.
Il giorno di Ferragosto la città di Milano assume il tetro aspetto di una città fantasma uscita da qualche fumetto bonelliano,le strade sono deserte, i negozi chiusi e solo qualche randagio si avventura nel torrido sole delle prime ore pomeridiane.
Se la Milano da bere se la gode a ibiza o in qualke località fuori porta, o anche solo all 'idroscalo pe una gita dell'ultim'ora, qua e là nella città permane ancora qualche cittadino, soprattutto pensionati spesso dimenticati dalle famiglie in piccoli appartementi o, se più fortunati, tra qualche pista di un bocciodromo.

Tra questi personaggi, il 15 agosto alle ore 9 del mattino il signor Massimiliano si stava alzando.
Classe 1935 aveva scampato il peggio della storia italiana e la guerra l aveva vissuta ancora piccolo appartente alla famosa classe delle Donne e Bambini.
In compeso aveva vissuto il Boom Economico e assistito alle rivoluzioni studentesche quando già aveva un solido lavoro in una piccola impresa dell'hinterland.Una vita normale per questo signore, una donna, una famiglia , qualche figlio ormai in giro per il mondo e finalmente a metà degli anni 90 una dignitosa pensione.
Restato vedovo poco dopo, passava le sue giornate con gli ex-compagni di lavoro, al parco, a qualche circolo di diversamente giovani, o anziani se vogliamo fregarcene del politically correct, discutendo indifferentemente di calcio,come d politica se non di filosofia alernando toni pacati a toni più pinti.
A differenza di molti suoi compagni il signor massimiliano aveva una dote peculiare, amava il bello, era un esteta e lo sarebbe sempre stato.
Un esteta delle piccole cose, che spesso l avevano avvicinato alla poesia e alla pittura( pur con scarsi risultati), ma questo suo amore per il bello l avrebbe , come vedremo, portato a uno sconcertante epilogo........

1 commento:

ereS ha detto...

ma perchè la tronchi qui!!! io voglio il seguito... hai sempre detto la sarta che bella storia che bella e nn l ho mai letta.. sususu
dato che sn l'unica tua lettrice accanita 8-)